I Il primo Seminario Estivo della Fondazione Stabat ha raggiunto a pieno il suo obiettivo. Incontro, scambio e formazione per i membri della Fondazione e diversi attori sociali e culturali interessati ai suoi scopi.
La partecipazione di più di tre cento persone alle diverse attività della prima edizione del seminario Stabat è stato un segnale forte di interesse al metodo proseguito.
La vista dal castello
Due attente osservatrici
Castello medievale di Letino
In primis, un metodo inclusivo che ha permesso la collaborazione fruttuosa della ProLoco Letizia di Letino guidata dal suo presidente Filippo Fortini insieme a Luigi Paolella, dell’amministrazione comunale di Letino e della sua equipe tecnica prima e durante il Seminario, grazie al lavoro di Fausto Perone, Pasquale Orsi e Filippo Fortini, della sezione campana dell’UISP sotto la direzione di Stefano Dati, della nuova sezione della Croce Rossa di Pietravairano con Adele de Biasio, degli scouts locali.
Metodo poi fondato sulla passione per tutto ciò che è reale, al “principio” di ogni azione incisiva. Esemplari, in questo, sono state le conferenze, pronunciate da relatori esperti nel loro campo (artistico, filosofico, politico, etc.). Non si è trattato tanto di grande idee, ma di esperienze frutto della loro osservazione concreta e dell’attenzione a curare la parcella di realtà affidata loro. In questo risiede la grande unità vissuta nonostante l’estrema diversità dei campi trattati e la varietà delle nazionalità e culture presenti.
Metodo poi di scambio di competenze attraverso l’immediatezza della vita comune di queste quattro giornate, che hanno permesso a gente di più di venti paesi diversi e appassionati di lavoro culturale, sociale e intellettuale di incontrarsi, discutere, confrontarsi. Preziosi a questo riguardo sono stati i laboratori, sia sportivi che culturali, come “Pittura di icone”, tenuto da Aude Guillet; “Costumi tradizionali”, in cui Cecilia Pace ha vestito Camilla-Thérèse e Maria; “Balli popolari”, insieme a Fausto Perone, Luigi Rocco Tomasone ed Oliviero Cristinzo; arrampicata sportiva; torrentismo e bellissime escursioni, tra cui la passeggiata notturna durante la notte dell’eclisse di luna, con Giovanni Capobianco.
Decisivi anche per l’incontro i momenti conviviali a tavola, così bene serviti dalla cultura del Sud.
Metodo, inoltre, centrato sulla bellezza, che eleva lo spirito ed entusiasma per il servizio all’umanità. Bellezza così bene rappresentata nei concerti, nel luogo stesso di Letino, nei momenti di spiritualità.
Metodo, infine, che non tralascia niente di quello che è umano, dalla festa più gioiosa come quella del sabato sera in piazza, alle ore di riflessione attenta o di sport in mezzo alla natura.
L’edizione 2018 lascerà dunque senza dubbio posto ad un’edizione 2019 ancora più ricca, abbracciando sempre più enti, associazioni, campi di interesse ed attività sotto lo stendardo della solidarietà sociale.